Dal più grande al più piccolo. 

 

 

 

 

 

 

 
Storie e leggende di ogni luogo attestano l’esistenza di creature giganti sul pianeta, e molti racconti testimoniano una presenza attuale in zone inesplorate della Terra di questi esseri giganti. Per esempio sull’isola di Umbungi in Papa Nuova Guinea due residenti intervistati da un giornalista australiano hanno visto più volte tra il 2005 e il 2006 una creatura simile ad un rettile con una lunga coda e un collo lungo circa 10-15 metri, con un aspetto che ricordava “un enorme canguro” e una testa come quella di una tartaruga. Uno degli intervistati ha riconosciuto l’animale da un libro di Paleontologia come un esemplare di Therizinosaurus Cheloniformis, estinto da 70 milioni di anni.
 
 
Un caso simile è avvenuto per un altro fossile vivente, il Celacanto, un pesce marino che appartiene all'ordine dei Crossopterigi. Considerato estinto dalla comunità scientifica da 100 milioni di anni, venne pescato un primo esemplare nel 1938 di fronte alla foce del fiume Chalumna, presso East London, nella Colonia del Capo. Tra il 1953 e il 1958, una spedizione scientifica francese catturò altri 10 esemplari, 7 maschi e 3 femmine piene di uova, confermando l’identità di questo pesce non più estinto.
 
 
Secondo la teoria ufficiale sappiamo che i Dinosauri insieme ad altre creature giganti vissero molto tempo fa sul nostro pianeta in un periodo che va dai 245 milioni d'anni fa ai 65 milioni d'anni fa, fino a quando l’impatto di un asteroide mise fine all’esistenza di queste incredibili creature. La prima scoperta ufficiale di questi esseri avvenne nel 1770, quando dei minatori che stavano lavorando a circa 450 metri in una delle innumerevoli cave della città di Maastricht, in Olanda, rinvennero un frammento di osso di scheletro la cui forma e dimensione erano loro sconosciute. Da questa scoperta ebbe inizio la storia moderna dei Dinosauri.
Nel 1858, il primo dinosauro nordamericano conosciuto, Hadrosaurus foulkii, fu scoperto nelle fosse di marna di Haddonfield, New Jersey.
 
 
Ad oggi sono stati scoperti migliaia di fossili e impronte di dinosauri in tutto il mondo, in particolar modo in Sud America e in Cina. Le scoperte archeologiche mettono in evidenza una diffusione ramificata di queste creature mastodontiche su tutto il pianeta, aprendo nuovi orizzonti temporali della loro presenza e coesistenza con la specie umana. A che età risale dunque la loro presunta estinzione e a seguito di quali condizioni ambientali e climatiche ha avuto inizio?  
Oltre agli avvistamenti e ai ritrovamenti sopracitati di animali tuttora viventi, sono stati analizzati i resti di queste creature. Vediamo assieme le più importanti:
  • Svezia, 2011 - Un team di scienziati della Lund University ha esaminato dei tessuti molli trovati nelle ossa di una creatura dei tempi dei dinosauri, un Mosasauro, una lucertola gigantesca che nuotava in acque poco profonde dell'oceano.
    Esiti delle analisi: le ossa hanno un’età di qualche migliaia di anni, non di milioni di anni.  

 

  • Stati Uniti, 2012 - Il gruppo di ricerca chiamato “Paleochronology Group”, guidato dal prof. Hugh Miller, ha analizzato campioni multipli di ossa prelevati da 8 dinosauri diversi trovati in Texas, Alaska, Colorado e Montana attraverso il metodo del Carbonio 14.
    Esiti delle analisi: I reperti hanno un’età compresa tra i 22.000 e i 39.000 anni fa.

 

  • Montana, 2012 - Il paleontologo Otis Kline Jr, lo scienziato al microscopio Mark Armitage e il microbiologo e paleontologo Kevin Anderson hanno scoperto un corno di Triceratopo nel Dawson County in Montana. I campioni scoperti sono stati inviati per le analisi al Centro per gli studi applicati all’isotopo presso l’Università della Georgia per l’esame al Carbonio 14.
    Esiti della analisi: I campioni hanno un’età tra 33.570 e 41.010 anni fa.

 
A conferma dei risultati sopra esposti, sono stati rinvenuti numerosi reperti dove l’uomo e i dinosauri sembrano aver vissuto assieme in tempi recenti.
  • Acambaro, 1944 - Waldemar Julsrud, un venditore tedesco di hardware nei pressi della montagna El Toro ad Acambaro scoprì più di 33.000 statuette in ceramica denominate “Statuette di Acambaro”, scolpite in vari colori in argilla che mostrano figure di dinosauri, diverse razze umane come gli eschimesi, gli asiatici, gli africani, i barbari caucasici, i mongoli e i polinesiani, oltre ad oggetti che avevano legami culturali con gli egiziani, i sumeri ed altri. Diverse centinaia di statuette furono identificate come rappresentanti di molte specie di dinosauri, tra cui Trachodon, Gorgosaurus, Monoclonie, Ornitholestes, Titanosaurus, Triceratops, Stegosaurus Paleococincus, Diplodocus, Podokosaurus, Struthiomimos, Plesiosaur, Maiasaura, Rhamphorynchus, Iguanodon, Brachiosaurus, Pteranodon, Dimetrodon, Ichtyornis, Tyrannosaurus Rex, Rhynococephalia e altre specie di dinosauro sconosciute o ancora non identificate. Nel 1997 furono analizzati al C-14 due esemplari di questa collezione, un uomo e un dinosauro, datandoli tra il 4000 a.C. e il 1500 d.C.


 

  • Ica, 1966 - Il Dott. Javier Cabrera Darqea scoprì una collezione di pietre di andesite ad Ica in Perù. L’intera collezione vanta 15.000 pietre sulle quali vi sono incisi disegni rappresentanti dinosauri, animali estinti, antichi continenti, cataclismi planetari, operazioni chirurgiche, razze umane, esodo di uomini sulla Terra e strumenti astronomici e musicali. L’ossidazione naturale di queste pietre colloca la loro produzione nel 10.000 a.C.

 
Tutti questi reperti e analisi scientifiche ci indicano che questi grandi animali, i Dinosauri, e le specie di uomini presenti sul pianeta  hanno convissuto assieme per migliaia di anni e in un periodo storico più recente di quanto ufficialmente riportato. Quando queste colossali e maestose creature abitarono la Terra, questo avvenne in habitat proporzionati alle loro dimensioni, in cui alberi, piante, insetti e altri animali erano molto più grandi di quelli attualmente presenti.

La storia, l’evoluzione umana e delle specie che vissero sul pianeta appare dunque molto più complessa e articolata rispetto alla definizione di periodi storici predefiniti, dedicati all’esistenza di ogni specie. La commistione di più specie sembra che abbia caratterizzato ogni ciclo di vita sulla Terra, concludendosi con una presenza sempre più scarsa di una determinata specie. I cambiamenti climatici e ambientali hanno favorito la presenza di specie dalle dimensioni più modeste, ma in numero maggiore rispetto al passato. La vita si è frammentata in forme più piccole, sviluppandosi secondo la selezione naturale che predilige le specie più adatte al nuovo ambiente, seppur conservando ancora in spazi ai margini della vita umana, diversi esemplari, eredi degli animali preistorici. Questi ambienti sono le acque e le terre ancora inesplorate, luoghi non facili da raggiungere, in cui di tanto in tanto si entra in contatto, testimoniando nuovi avvistamenti e ritrovamenti di creature dalle sembianze mitologiche o riconducibili alle antiche raffigurazioni del passato..lasciando ancora una volta un alone di mistero sulle nostre origini e sulla varietà di specie animali e vegetali che erano diffuse sulla Terra in tempi più antichi.